“SKY DOLL”, IL CAPOLAVORO SENZA TEMPO DI BARBUCCI & CANEPA

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“Al mondo ci sono due grandi multinazionali con un apparente obiettivo comune: la manipolazione delle masse a scopo di lucro. Una di esse è la Walt Disney Company. L’altra, altrettanto e forse ancora più celebre, è la Chiesa Cattolica.”
(Prefazione del fumetto ad opera degli autori)

Dopo aver parlato di Golem e Saga, ho scelto di chiudere il mese di gennaio con un più vecchio (ma irrinunciabile) gioiellino della fantascienza “made in Bao”: Sky Doll Decade, dei talentuosi Alessandro Barbucci e Barbara Canepa. Il volume, molto ben curato, raccoglie i primi tre numeri della serie e le storie brevi Doll’s Factory (che costituisce il “numero 0”) e Heaven Dolls (finora inedita in Italia), più una ricca galleria di omaggi realizzati da vari artisti.

La storia ha inizio sul pianeta Papathea, in una galassia e in un tempo imprecisati. La protagonista, Noa, è una Sky Doll, ovvero una bambola meccanica antropomorfa. Le Sky Doll possono svolgere diverse mansioni ma, di fatto, sono sofisticati sex toys creati con uno scopo ben preciso: permettere alle persone di sfogare i propri istinti sessuali senza commettere peccato. Su Papathea, infatti, il potere è detenuto da un sistema religioso che ha al suo vertice la papessa Lodovica, regina del pianeta.

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Irascibile e lussuriosa, Lodovica ha un atteggiamento sprezzante verso il popolo che la venera. I prodigi che la papessa compie durante le sue apparizioni sono in realtà spettacoli sapientemente orchestrati dai suoi collaboratori, al fine di esercitare il controllo sulle masse impressionabili. Le mente dietro a queste rappresentazioni è il Miracolatore, enigmatico personaggio i cui veri scopi sono gradualmente svelati con il procedere della narrazione.
Lodovica non è sempre stata l’unica sovrana di Papathea. In origine vi erano due papesse sorelle: Lodovica e Agape, che incarnavano rispettivamente l’amore carnale e l’amore spirituale (i due aspetti fondamentali della loro religione). In seguito ai violenti scontri fra le opposte fazioni dei fedeli, tuttavia, Agape fu sconsacrata e il suo culto dichiarato fuorilegge.

Inizialmente, Noa non sa nulla di tutto questo. Le Sky Doll sono provviste di un inibitore di ricordi che ne limita lo sviluppo della personalità; inoltre sono completamente assoggettate alla volontà dei loro proprietari, i quali detengono il possesso delle chiavi di carica delle bambole (rendendone così impossibile l’autonomia). Noa però è diversa. A differenza delle sue compagne, ha una personalità più complessa e non considera se stessa come un giocattolo da usare a piacimento. È insofferente verso la propria condizione, e spesso si pone delle domande sul significato della sua esistenza.

L’occasione di cambiare vita si presenta a Noa attraverso gli emissari papali Roy e Jahu. I due, in viaggio verso il pianeta Aqua per compiere la missione che gli è stata affidata, si trovano a transitare all’astrolavaggio Heaven dove lavora Noa. La ragazza approfitta così dell’occasione nascondendosi clandestinamente nella loro nave spaziale.
La trama è incentrata proprio sulle avventure dei tre, che presto saranno coinvolti in una vicenda dagli sviluppi inaspettati. Noa si rivela dotata di misteriosi poteri in qualche modo collegati alla scomparsa papessa Agape; gradualmente emergono alcuni particolari sul suo oscuro passato, del quale l’essere artificiale non ha memoria. Ben presto, il gruppo assume un ruolo cruciale negli eventi che agitano il pianeta Papathea.

Nonostante l’opera di Barbucci e Canepa risalga ai primi anni del 2000, Sky Doll mantiene intatti il fascino e la straordinaria attualità che lo contraddistinguono. L’intero impianto narrativo è pervaso da una costante dicotomia di elementi (sacro e profano, naturale e artificiale, fede e tecnologia, castità e lussuria…). Tale contrasto è rappresentato in gran parte da Agape e Lodovica, che impersonano aspetti opposti eppure complementari della concezione divina su Papathea.
Il mondo di Sky Doll risulta assai suggestivo in quanto lontanissimo eppure molto simile al nostro. Uno dei temi portanti è indubbiamente la religione (di chiara ispirazione cattolica), pervasa da ipocrisie e contraddizioni, i cui leader spirituali realizzano un vero e proprio progetto di marketing mirato a controllare la vita delle persone per trarne profitto. Riveste comunque una certa importanza anche il tentativo dell’individuo di sfuggire ai meccanismi della società e cercare il proprio posto nel mondo. I contenuti dell’opera, in generale, sono di stampo adulto: tra le altre cose vi sono infatti riferimenti all’erotismo, alle droghe sintetiche e alle controculture (com’è evidente nell’estetica architettonica di stampo psichedelico del pianeta Aqua).

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Lo stile degli autori, molto particolare, presenta una sorta di ibridazione fra influenze giapponesi, europee ed americane ma al tempo stesso mantiene una propria marcata identità. Attraverso i suoi disegni Alessandro Barbucci crea personaggi estremamente espressivi e caratterizzati, riuscendo a rendere al meglio tutte le sfaccettature delle loro personalità e i loro stati d’animo. La grafica è fresca, divertente e originale ma anche affascinante grazie alle sue linee morbide e sensuali. Un enorme contributo è dato da Barbara Canepa, co-sceneggiatrice della serie, i cui magnifici colori (dalle vastissime tonalità) sposano alla perfezione con la storia, regalandole un’atmosfera ipnotica e seducente. Tutto questo rende Sky Doll un’opera imprescindibile per gli amanti del fumetto, nonché un punto di riferimento essenziale nel suo campo.

Purtroppo devo accennare alla nota dolente, ovvero l’unico, grande difetto di questo fumetto: la sua incompiutezza. La storia di Sky Doll infatti non è conclusa. Nonostante voci di corridoio sostengano da tempo che gli autori stiano lavorando al proseguimento della serie, al momento non vi sono date previste per un’ipotetica uscita degli altre due volumi previsti in origine. Tuttavia, gli appassionati non hanno ancora abbandonato la speranza. Inoltre l’edizione della Bao, lussuosa e ben curata, valorizza al meglio questo prodotto di per sé già pregevole.
Il mio consiglio, dunque, è di non lasciarsi sfuggire questo capolavoro.