UN PO’ 007, UN PO’ TOPOLINO: FRANK CARTER, LA “SPIA PER CASO” DI CORATELLI E LATELLA

Avventure di una spia per caso: nel sottotitolo è racchiusa l’essenza di Frank Carter, serie creata da Carlo Coratelli e Fortunato Latella. Spy-story ispirata alle classiche strisce sindacate americane, offre ai lettori l’intrattenimento leggero tipico dei fumetti di una volta grazie a un riuscito cocktail a base di humour, colpi di scena e romanticismo.

Frank Carter nasce nel 2009 come web comic sul portale Shockdom, dove le strisce sono pubblicate con cadenza bisettimanale. Nel 2012, in occasione della manifestazione Fullcomics & Games, la serie rientra nella terna di candidati al Gran Premio Autori ed  Editori per la categoria “Miglior fumetto digitale italiano”; l’anno seguente, si guadagna la nomination al Cus Prize come “Miglior e-comic italiano”. In seguito alla campagna di crowdfunding sul sito Eppela e al successivo autofinanziamento da parte degli autori, la casa editrice Red Publishing pubblica in formato cartaceo – tra 2014 e il 2016 – due volumi che raccolgono le prime quattro avventure della “spia per caso”: Equivoco a Casablanca, La formula Zolta, Il Maestro di Cera e Prigioniero di Ares.

Le vicende, ambientate negli anni ’50, hanno inizio nell’esotica Casablanca. Lì Frank Carter, mite impiegato appassionato di gialli, si reca con la moglie Jill per un viaggio di lavoro e piacere. A causa di un banale malinteso l’uomo si ritrova catapultato al centro di un pericoloso intrigo internazionale, venendo addirittura ingaggiato dai servizi di sicurezza statunitensi per sventare la minaccia rappresentata da una misteriosa organizzazione. Nella prima avventura, Coratelli getta le basi per le successive peripezie del suo personaggio, che da comune civile finisce coinvolto in casi ben più grandi di lui e deve di volta in volta fronteggiare loschi individui privi di scrupoli.

Il fumetto segue una struttura fissa: ciascuna striscia è composta da tre vignette, che si concludono con un piccolo cliffhanger. Tale impostazione, che sul web stimola la curiosità del lettore spingendolo a leggere la striscia successiva, funziona bene anche nella trasposizione cartacea. I singoli “frammenti” legano bene fra loro e la storia fluisce in maniera omogenea, mantenendo un ritmo incalzante.

In questo Frank Carter ricorda un po’ il Topolino di Floyd Gottfredson, non solo per la serialità delle strisce con gag finale ma anche per i contenuti: è proprio il “terzo papà” del più famoso personaggio Disney, infatti, a suggellare il legame tra quest’ultimo e il giallo. Le storie di Gottfredson danno il via alla carriera di detective di Topolino che, inizialmente chiamato per caso a compiere le sue indagini, continua ad esercitarle per sua volontà.

Come ha spiegato lo stesso Coratelli in un’intervista su Lo Spazio Bianco, l’ambientazione anni ’50 della serie ha una duplice utilità. Da un lato fornisce degli elementi di sfida, poiché in mancanza di strumenti tecnologici avanzati il protagonista è costretto a fare affidamento solo sulle sue forze, mentre dall’altro permette di inserire personaggi storici e citazioni.
I disegni di Fortunato Latella si prestano bene a questa scelta. Il suo tratto pulito, che si rifà alla linea chiara franco-belga (anche se presenta alcuni elementi in essa assenti, come i balloon dalla forma tondeggiante o l’utilizzo dei piani americani), illustra con semplicità e precisione gli scenari “vintage” di Frank Carter. I personaggi sono ben caratterizzati e, come accade nei fumetti più tradizionali, buoni e cattivi hanno una fisionomia che indica immediatamente la loro indole. La scelta dei colori, piatti ma vivaci, è coerente al revival stilistico voluto dagli autori.


In Prigioniero di Ares, storia contenuta nel secondo volume, alle matite di Latella – qui in veste di colorista – succedono quelle di Marco Perforato; il suo operato, pur riuscendo ad enfatizzare la maggiore drammaticità del quarto episodio, mantiene immutato lo spirito che caratterizza la serie.

Recentemente su Shockdom è ricominciata la pubblicazione delle strisce di Frank Carter, con disegni di Enrico Folli. Si dice che la fortuna aiuti gli audaci: Frank Carter e i suoi autori di certo lo sono, perciò è probabile che le avventure della “spia per caso” continuino ancora a lungo (o almeno, glielo auguro).