I BASTARDI DI PIZZOFALCONE, POLIZIOTTI DI RAZZA

Una brutta storia. Così si potrebbe definire l’evento che sconvolge il commissariato napoletano di Pizzofalcone: quattro agenti scoperti a spacciare una grossa partita di droga sequestrata nel corso di un’indagine. Lo scandalo è enorme ma, nonostante dall’alto giungano pressioni per chiudere il distretto, il commissario Luigi Palma è incaricato di prenderne il comando per qualche mese, il tempo necessario a ripulire l’immagine della Polizia e decidere il da farsi.

Per sostituire i poliziotti arrestati viene formata una squadra con gli scarti degli altri commissariati cittadini, elementi scomodi dei quali i superiori sono lieti di disfarsi. Come il massiccio assistente capo Francesco Romano, troppo incline a usare la violenza sui sospettati; o l’agente assistente Alessandra di Nardo, abilissima tiratrice che ha “involontariamente” aperto il fuoco contro il bersaglio sbagliato. L’agente scelto Marco Aragona, raccomandato nipote di un prefetto, è stato trasferito da un incarico all’altro perché ritenuto un peso morto. Diverso è il discorso per Giuseppe Lojacono, brillante ispettore di Agrigento, costretto a lasciare città natale e famiglia perché ingiustamente accusato da un pentito di legami con la mafia. Completano il gruppo i due superstiti del vecchio organico, estranei ai traffici illeciti degli ex colleghi ma comunque segnati dal marchio dell’infamia. La vice sovrintendente Ottavia Calabrese si divide tra il lavoro e una difficile vita familiare, poiché madre di un bambino autistico che richiede molte attenzioni. L’anziano sostituto commissario Giorgio Pisanelli, vedovo e malato, è ossessionato da un’indagine che segue privatamente su dei presunti suicidi da lui non ritenuti tali.

Palma è l’unico che riesce a scorgere il potenziale degli uomini sotto al suo comando. Ciascuno è dotato di abilità molto utili, che coordinate dall’abile e paziente guida del commissario danno subito notevoli risultati. I poliziotti da cui nessuno si aspettava granché diventano un team affiatato e inarrestabile: nascono così i Bastardi di Pizzofalcone, appellativo ereditato dagli agenti corrotti, ma che loro adottano orgogliosamente come nome di battaglia. Benché malvisti dagli abitanti del quartiere e persino dagli altri membri delle forze dell’ordine, i Bastardi sono determinati a non lasciar chiudere la loro sede e si danno da fare per dimostrare quanto valgono. Per fortuna trovano un’inaspettata alleata in Laura Piras, sostituto procuratore tenace e intelligente che si schiera con discrezione dalla loro parte.

Collocando un commissariato immaginario in un autentico quartiere del centro storico di Napoli, Maurizio de Giovanni ambienta le indagini dei protagonisti in una zona di confine, un avamposto che assiste quotidianamente all’incontro e allo scontro fra i diversi ceti sociali che abitano nelle zone adiacenti. Dopo il successo dei romanzi, la serie è stata adattata in uno sceneggiato televisivo altrettanto seguito dal pubblico.

Adesso è il turno dei fumetti: continuando la collaborazione con Sergio Bonelli Editore, che attualmente pubblica le avventure del Commissario Ricciardi, lo scrittore partenopeo assiste a questa nuova trasposizione dei suoi libri. Tuttavia l’idea della disegnatrice Fabiana Fiengo ha dato un’impronta totalmente inedita al progetto: giocando con il nome dei Bastardi, ha immaginato i membri della squadra con delle fattezze canine che suggerissero i tratti salienti delle loro personalità.

Un simile approccio è nuovo anche per la Bonelli, che per la prima volta si lancia in una serie con protagonisti animali antropomorfi, per di più a colori. Una scommessa stimolante sulla quale la casa editrice sta investendo un sostanzioso lancio pubblicitario. Come per la serie di Ricciardi, per I Bastardi di Pizzofalcone sono previste un’edizione da libreria e una da edicola, in differente formato e prezzo. La cover del primo volume cartonato è opera di Daniele Bigliardo, che con il suo stile realista esalta il contrasto tra i poliziotti dal muso canino e lo scenario del golfo di Napoli, facendo risultare l’illustrazione suggestiva e singolare. La copertina del primo numero da edicola, (in uscita a luglio), è invece disegnata da Fabiana Fiengo e strizza l’occhio ai Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, con i protagonisti che ricalcano le pose della celebre locandina del film. Non si sa ancora con certezza quale sarà la cadenza degli albi, ma da parte della SBE sembra esserci tutta l’intenzione di proseguire le avventure a fumetti della squadra di poliziotti.

Alla sceneggiatura troviamo Claudio Falco e Paolo Terracciano, che hanno già lavorato all’adattamento dei libri di de Giovanni. In questo numero introduttivo conosciamo i Bastardi, impegnati in due diverse indagini: l’omicidio di Cecilia Festa, moglie di un noto avvocato uccisa mentre era sola in casa, e lo strano caso di una giovane e bellissima ragazza che sembra tenuta prigioniera in un appartamento. Episodi molto diversi ma che presentano alcuni elementi in comune, primo fra tutti quello di celare una verità molto diversa da quella nascosta dietro le apparenze.

Nel complesso i due sceneggiatori operano un buon lavoro di sintesi, attenendosi al testo originale e mantenendo viva la suspense nell’alternarsi fra le diverse vicende. Solo alcuni passaggi sono un po’ sacrificati, per esempio il primo incontro tra i Bastardi viene descritto in maniera frettolosa (e, sempre a proposito dei Bastardi, stranamente non vengono citati tutti i soprannomi nati nel corso del primo romanzo, che sono uno dei marchi di fabbrica della serie). In compenso altre scene sono riassunte in modo sintetico ma decisamente efficace, come le problematiche situazioni personali dei protagonisti.

L’impostazione della tavola si discosta dal tradizionale canone bonelliano. Il numero di vignette per pagina è variabile e si adatta di volta in volta al ritmo della storia, con un frequente ricorso ai primi piani e una certa attenzione sui piccoli particolari. Le trovata di incorniciare i flashback in riquadri dai bordi tondeggianti li fa distinguere subito dalle altre vignette, che presentano contorni squadrati senza la minima irregolarità.

Le idee di Fabiana Fiengo si rivelano decisive nella riuscita dell’adattamento. La scelta delle razze canine per le sembianze dei Bastardi, oltre a risultare azzeccata e molto simpatica per i lettori affezionati di Maurizio de Giovanni, permettono di intuire immediatamente età, indole e caratteristiche salienti dei soggetti. Stesso discorso per i numerosi personaggi che popolano questa Napoli insolita e variegata: a volte le specie animali sono decise in base al ruolo o alla professione di una categoria (le iene che svolgono il lavoro dei coroner, per fare un esempio), a volte lasciano intuire lo status sociale o la personalità dei comprimari.

In più, i disegni molto dettagliati degli sfondi rimandano a una peculiarità già accennata dei romanzi: quella di essere ambientati a cavallo di due mondi diversi. Un leitmotiv della serie è quello di mostrare le due facce di Napoli, quella ricca e quella povera, dove bene e male si intrecciano in uguale misura. Le abitazioni, le piazze, i quartieri, i locali e la vita cittadina sono ritratti in modo fedele, non stereotipato, vivo. C’è una grande cura dei dettagli e, nonostante il tratto realistico della disegnatrice a volte non risulti del tutto convincente nel ritrarre animali antropomorfi, l’effetto è gradevole.

Quando la copertina de I Bastardi di Pizzofalcone è stata svelata, in molti hanno pensato che l’idea di base si rifacesse a Blacksad; eppure il fumetto degli spagnoli Juan Díaz Canales e Juanjo Guarnido non è l’unico hard-boiled con animali antropomorfi. Proprio in Italia abbiamo l’esempio di Topolino, che al di là delle classiche avventure poliziesche è apparso in Mickey Mouse Mystery Magazine, serie che si differenzia dalle altre storie disneyane per le atmosfere più cupe e mature. Oppure pensiamo a Jungle Town, di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, che ha come protagonisti due cani detective e come scenario una città animata dagli scontri razziali fra specie diverse.
Gli esempi sarebbero in realtà innumerevoli, e non solo nel genere giallo-noir, ma queste due serie molto promettenti all’epoca sono state entrambe penalizzate dal fatto di essere troppo avanti per i tempi. Forse la nuova idea della Sergio Bonelli, forte del successo del soggetto originale e innestandosi in un trend ormai consolidato nell’attuale narrativa a fumetti, avrà più fortuna.

Abbiamo parlato di:
I Bastardi di Pizzofalcone
Maurizio de Giovanni, Claudio Falco, Paolo Terracciano, Fabiana Fiengo
Sergio Bonelli Editore, aprile 2019
144 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 9788869613791

Edizione da edicola: I Bastardi di Pizzofalcone #1
Maurizio de Giovanni, Claudio Falco, Paolo Terracciano, Fabiana Fiengo
Sergio Bonelli Editore, luglio 2019
144 pagine, brossurato, colori – 7,90 €
ISSN: 977197112704190041

[Articolo pubblicato su Lo Spazio Bianco il 24/06/19]