“SAGA VOL. 4”, DI BRIAN K. VAUGHAN E FIONA STAPLES: LA RECENSIONE

Saga 4

Fare previsioni per il futuro non è mai semplice, ma una cosa è sicura: se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà un’ottima annata per la Bao Publishing. Perché se c’era qualcosa in grado di competere con Golem per il primato di fumetto più atteso di gennaio, questo era senza dubbio il quarto volume di Saga.
L’accoppiata Vaughan-Staples, dal canto suo, non tradisce le aspettative. La qualità resta alta, la suspense pure.

Questa serie è preceduta dalla sua fama. Come accade per tutte le opere pluripremiate che godono di una così vasta popolarità, c’è chi afferma che Saga sia un fumetto sopravvalutato. Forse ciò è dovuto all’intreccio (a prima vista improbabile) di generi diversi che mescola gli archetipi di fantascienza, fantasy, romanzo rosa, film d’azione e tanto altro ancora. Come se non bastasse Saga è surreale, grottesco, sfacciato e sessualmente esplicito; ma anche divertente, ironico, emozionante e persino romantico. Si tratta quindi di un prodotto difficile da definire. Inoltre, Brian K. Vaughan e Fiona Staples hanno creato un universo apparentemente sconfinato abitato da una varietà impressionante di razze diverse; ciò molto spesso può creare confusione nella storia. Eppure ritengo che gli autori siano stati capaci di sfruttare al massimo le potenzialità di un universo così vasto, rendendo la sua eterogeneità un punto di forza anziché di debolezza.

Il quarto arco narrativo di Saga introduce una svolta più radicale delle precedenti. È passato del tempo rispetto agli avvenimenti narrati nel terzo volume, come si può notare dalla crescita della piccola Hazel. La famigliola si è stabilita sul remoto pianeta Gardenia, cercando di costruirsi la sua quotidianità mantenendo un rigoroso anonimato. Grazie alla raccomandazione di Yuma, ex moglie del compianto scrittore Oswald D. Heist e scenografa del Circuito Aperto, Alana ha ottenuto un posto da attrice nell’emittente televisiva clandestina. Marko, nel frattempo, fa il padre a tempo pieno (affiancato dalla madre Klara, dal fantasma dell’adolescente Izabel e da Amicio, animaletto domestico con le sembianze di un enorme tricheco a quattro zampe). Le cose però non sono facili. I problemi di Alana sul posto di lavoro e le tentazioni sentimentali che si offrono a Marko creano un solco fra i due, rischiando di sconvolgere i delicati equilibri interni alla coppia.
Contemporaneamente, assistiamo a uno sviluppo degli eventi sul pianeta del Principe Robot IV. Il primogenito della coppia reale è finalmente nato, ma il padre vaga ancora disperso per il cosmo in stato confusionale. Nella storia è introdotto un nuovo personaggio: Dengo, inserviente di umili origini che lavora a palazzo. Sarà proprio quest’uomo, lacerato dal peso del suo triste passato, a innescare nella narrazione una svolta tanto drammatica quanto sconvolgente.

La variant cover del volume realizzata da Massimo Carnevale
La variant cover del volume realizzata da Massimo Carnevale

Benché il volume si concentri maggiormente sulle dinamiche familiari dei protagonisti e ci sia un po’ meno azione rispetto ai capitoli precedenti, non mancano i colpi di scena. Fiona Staples lascia il lettore senza fiato grazie alle splash page che sono ormai diventate un marchio di fabbrica di Saga e ne sottolineano i momenti clou; il comparto grafico rende al meglio la scrittura di Vaughan, che continua a tenere il lettore incollato al fumetto dalla prima all’ultima pagina (e lo porta a desiderare subito un prossimo volume, che però non uscirà mai abbastanza presto).
Le vicissitudini di alcuni comprimari – ad esempio i reporter di Jetsam Upsher e Doff – sono sacrificate per dare maggiore spazio alla coppia Alana/Marko, ma ritroviamo comunque il terzetto composto da Gwendolyn, Sophie e Gatto Bugia impegnato in una ricerca volta a salvare la vita de Il Volere. Inoltre ci sono nuovi personaggi a fare il loro ingresso nella storia, come i già citati Yuma e Dengo (e non solo).
Dovendo parlare di difetti, ritengo che in alcuni passaggi la timeline sia poco chiara e rischi così di creare una lieve confusione, forse a causa di alcuni salti temporali poco marcati.

Tra i temi affrontati dagli autori compare anche l’uso di droghe, che spesso sfocia in un abuso vero e proprio. A questo proposito, mi piacerebbe concludere analizzando una delle soluzioni grafiche adottate dalla Staples e il suo conseguente adattamento nell’edizione italiana del fumetto.
Qualche tempo fa la Bao ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una foto che illustrava il lavoro dei grafici Lorenzo Bolzoni e Cosimo Torsoli per modificare la scritta presente in un disegno, traducendola dall’inglese all’italiano. Si tratta appunto della sequenza in cui Alana assume per la prima volta la Svanina, una sostanza stupefacente piuttosto in voga tra i lavoratori del Circuito Aperto.

Alcune fasi del lavoro di riadattamento ad opera di Lorenzo Bolzoni e Cosimo Torsoli
Alcune fasi del lavoro di riadattamento ad opera di Lorenzo Bolzoni e Cosimo Torsoli

Ciò ha causato reazioni contrastanti tra i lettori. Molti, sostenendo che la scelta della Bao andasse a snaturare il senso – e la genuinità artistica – dell’opera originale, avrebbero preferito che l’immagine fosse lasciata così com’era e che vi fosse apposto sotto un asterisco con la traduzione.
Personalmente sono dell’opinione contraria. La scelta della traduzione, infatti, non è stata presa in funzione della comprensibilità (trattandosi di un’espressione facilmente accessibile ai più) bensì dell’omogeneità. Lasciare una frase in inglese se non per espressa volontà degli autori rischia, infatti, di far perdere la continuità. Cosa che indubbiamente sarebbe stata tanto più dannosa quanto presente in una sequenza che richiede di essere immediatamente intuibile. Senza contare che il lavoro grafico è davvero ottimo, coerentemente con gli alti standard qualitativi della casa editrice.

In sintesi, Saga si riconferma come uno dei titoli di punta della Bao. Sarà difficile attendere il prossimo volume, la cui uscita è prevista per quest’estate. Specie per chi, come me, ha letto i primi tre tutti d’un fiato e già scalpitava per avere fra le mani il quarto. Se ancora non vi siete avvicinati a questa serie, dunque, preparatevi a diventarne dipendenti. Io vi ho avvertito.