“THE WALKING RAT” DI LEO ORTOLANI: LA RECENSIONE (E UNA BREVE POSTILLA)

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Come i più informati tra voi di certo sapranno, lo scorso sabato 17 gennaio si è svolto l’evento La Notte dei Ratti Viventi: numerose fumetterie in tutto il paese hanno partecipato all’apertura straordinaria serale, festeggiando così l’uscita della nuova trilogia di Leo Ortolani The Walking Rat (i fortunati che si trovavano al Panini Store di Bologna hanno potuto incontrare l’autore in persona, lì presente per una sessione di autografi). Per l’occasione è stato possibile acquistare il primo volume della saga, ovvero Rat-Man Collection #106, più un albo speciale intitolato appunto La Notte dei Ratti Viventi.

Ispirata al fumetto di Robert Kirkman The Walking Dead e alla serie televisiva tratta da quest’ultimo, la rivisitazione di Ortolani sarà divisa in tre numeri da due episodi ciascuno, tenendoci quindi col fiato sospeso fino a maggio.
In questo primo numero ci troviamo subito immersi in un mondo devastato dall’apocalisse zombie, com’è giusto che sia. La narrazione si svolge dall’insolita prospettiva di Topoman, improvvisato supereroe a sua volta contagiato dal morbo. Strano a dirsi, Topoman è l’unico morto vivente al quale siano rimasti coscienza e raziocinio (sempre nei limiti del Ratto, s’intende). Insofferente verso la limitata condizione dei suoi simili, il nostro eroe decide di cambiare vita – si fa per dire – e mettersi in viaggio assieme ad una compagnia molto particolare.

Personalmente, sotto il profilo della comicità, ho trovato The Walking Rat leggermente sotto la media. Escluse un paio di gag particolarmente azzeccate, penso che nel complesso l’albo sia più simpatico che divertente. Dopo una seconda occhiata, tuttavia, ritengo che il problema non siano tanto le battute in sé quanto il fatto che finora Ortolani ci ha abituati fin troppo bene. In ogni caso, mi sento fiduciosa per i prossimi numeri.

Ok, lo ammetto: Favarini-Dale vince a mani basse
Ok, lo ammetto: Favarini-Dale vince a mani basse.

Diverso il discorso per quanto riguarda la storia in sé. Attraverso una narrazione fluida e avvincente The Walking Rat prova ad avvicinarsi il più possibile al mondo di Kirkman, ai suoi personaggi e al suo modo di raccontare (come afferma l’autore stesso) mantenendo però al tempo stesso un’identità ben precisa. Magari il lettore non troverà cliffhanger à la The Walking Dead; ma la voglia di continuare, di scoprire cosa succede “dopo” c’è eccome. I personaggi storici sono lasciati in panchina: niente Brakko, niente Cinzia e niente accoppiata Aldo-Giuda. Stavolta Ortolani si affida a un Rat-Man del tutto inedito, un “morto vivente” nel vero senso della parola. Una declinazione piuttosto originale in un mondo oggi più che mai saturo di zombie, dove il genere è stato esplorato in tutti i modi possibili e immaginabili.
In generale un buon numero d’inizio, forse non memorabile ma che sicuramente promette bene.

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Per quanto riguarda lo speciale allegato, si tratta di un albo di 16 pagine che comprende il racconto dell’autore su come sia nato The Walking Rat più alcuni schizzi e disegni dei personaggi non presenti nella storia, opportunamente “zombificati”. In sintesi un piccolo extra, probabilmente non meritevole di un volumetto a parte ma pur sempre interessante.

Una piccola postilla: per l’occasione ho deciso di comprare anche il Rat-Man Gigante #11, uscito qualche giorno fa, ed è stata una piccola rivelazione[1]. Ottima ristampa ricca di contenuti aggiuntivi, offre l’occasione perfetta per i lettori che del Ratto hanno solo qualche numero sparpagliato qua e là e desiderano recuperare la storia dal principio. Tanto più che il mese prossimo, contemporaneamente al numero 12, uscirà anche il cofanetto che raccoglierà tutti i volumi della ristampa usciti finora (compreso quello di febbraio).

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In merito al numero 11, vi dico solo che si ride. Ma fragorosamente, di quelle risate che siete da soli in camera e la vostra famiglia ha un ulteriore motivo per pensare che siate pazzi. Tanta ilarità non è dovuta solo alle vecchie glorie (cioè OPERAZIONE GEODE! e CINZIA LA BARBARA!) ma anche ad una gustosa storia inedita, LA GLADIATORA, parodia del famoso film di Ridley Scott Il gladiatore. Protagonista per l’occasione, ovviamente, Cinzia. Penso non serva aggiungere altro.

[1] Si, con quasi un anno di ritardo. Verrebbe da sospettare che la lentezza di Rat-Man sia contagiosa, ma non preoccupatevi: è tutta roba mia.

Una risposta a ““THE WALKING RAT” DI LEO ORTOLANI: LA RECENSIONE (E UNA BREVE POSTILLA)”

  1. Sono andata anche io.L’ho tvatoro affollatissimo (alle 3 avevano gie0 finito i biglietti). File interminabili…. perf2 dentro, pochi stand e anche gli stand degli editori si sono notevolmente rimpiccioliti.Questo per quanto riguarda la parte fieristica eh… che se vieni da lontano, arrivi nel pomeriggio e non ti fanno entrare perche9 hanno finito i biglietti c’e8 davvero da incavolarsi.Io ho beccato gente di Bari… allucinata dal fatto di aver fatto il viaggio a vuoto.

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